Taci.
Ascolta, forse. O ti ascoltano, forse. In qualunque caso, non correre il rischio di parlare.
Taci, quindi.
Varca la soglia e supera il fumo. Lo so che non vedi, ma non importa. Ascolta, non c’è pericolo. Solo suoni.
Lasciati guidare dai grandi. Loro non guardano te, fissano il futuro della loro perfetta vittoria. Guarda lei, divina rappresentazione di uno stato che non vuole essere in declino, delicata eppure immensa, le braccia tese, pronta. E com’è bella con quel dieci addosso, lei che ancora non sa di averlo preso. O forse sì, l’ha saputo quando ha poggiato i piedi sul tappetino e non è scivolata. Integra come un monumento del regime.
Eppure bambina nel volto, carica di un peso che forse non sa di portare.
Il potere è sempre una questione di equilibrio. Sta lì sospeso sull’ignoranza e sulle suggestioni. È sospeso sul tuo, sul nostro silenzio.
Taci, quindi. Ricordatelo.
Lascia parlare loro che ormai hanno perso. Lasciali andare, vecchi come le loro idee, gli orrori commessi segnati in ogni ruga. Puoi contarli. Non li dimenticare dietro la pietà di una richiesta. Ricordati che anche lui tace, perché qualunque parola rivolta a te lascia trapelare la sua sconfitta. Lui non ti parla perché tu non esisti.
Non guardarlo, rimani nel fumo. Non girarti. Lasciagli un ultimo diritto, sentiti più umano. Dimentica che state parlando di morte. Lasciaglielo fare insieme, non si tratta di morire, ma di camminare, pranzare, dormire. Tacere.
Taci e dimentica.
Ascolta.
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testo di Elena D'Angelo
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Tiziano Doria (1979 Venosa, Potenza) è il primo artista ospitato da t-space. Diplomato al biennio specialistico di Fotografia presso l’Accademia di Belle Arti di Brera di Milano, collabora con vari artisti e realtà fotografiche tra cui Mario Cresci, Bruno e Paola Di Bello, Tomas Saraceno, Accademia di Brera, Archivio Emilio Isgrò, MUFOCO Museo di Fotografia Contemporanea, Fondazione Marconi Milano, MART Rovereto.
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